La Repubblica Palermo del 01/12/2018
Gli ex Mpa costituiscono un nuovo movimento e si alleano con un pezzo di Sicilia futura Possibile una corsa alle Europee con Fdi Rottura con il cartello Forza Italia-Romano
Gli autonomisti ripartono da un nuovo movimento. L’appuntamento è già fissato per il 15 dicembre, a Caltanissetta: ecco l’ultimo succedaneo dell’Mpa, l’ultima creatura riconducibile a Raffaele Lombardo. Lui ci sarà o forse no: un pizzico di mistero, quando si parla dell’ex governatore, è d’obbligo. Ma ci saranno tutti i suoi, a partire da Roberto Di Mauro, capogruppo all’Ars di questa componente e da sempre braccio destro del leader catanese. La certezza è quella di un soggetto politico che avrà nome proprio e, ca va sans dire, autonomia rispetto agli alleati centristi con cui l’ex Mpa aveva corso alle Regionali. Si tratta, a tutti gli effetti, di una spaccatura nel centrodestra, già preannunciata dall’assenza di Raffaele Lombardo (e di Di Mauro) alla recente convention di Saverio Romano a Cefalù, in cui è stato lanciato il progetto di un cartello dei moderati per le Europee.
I “nuovi” autonomisti, infatti, affronteranno da soli le prossime scadenze elettorali. Cominciando con le Europee: l’obiettivo, ancora non svelato, è quello di un’intesa con Fratelli d’Italia. «Indubbiamente — dice Di Mauro — vogliamo essere presenti anche alle elezioni europee e un accordo con un partito nazionale è un’ipotesi concreta.
Ne parleremo con i nostri deputati e con le centinaia di amministratori locali che daranno vita al nuovo soggetto politico». Peraltro, sempre in lista con Fratelli d’Italia potrebbero confluire gli esponenti di Diventerà bellissima. Nello Musumeci non ha ancora sciolto il nodo: Db deciderà cosa fare soltanto nel congresso di gennaio.
Corsa solitaria, almeno stando agli orientamenti attuali, dovrebbe fare invece la Lega di Salvini.
La “cosa” autonomista prende intanto forma, dunque. E potrà contare, da subito, su quattro deputati regionali: Carmelo Pullara, Giuseppe Compagnone, Giuseppe Gennuso e lo
stesso Di Mauro. Ma a rinforzare i ranghi, ed è un’altra novità politica, ci sarà anche un raggruppamento di moderati che finora hanno militato nel centrosinistra.
È un pezzo consistente di Sicilia Futura, il movimento dell’ex ministro Salvatore Cardinale, che in queste ore sta lanciando un progetto chiamato «Centrali per la Sicilia».
A coordinare l’iniziativa due ex deputati all’Ars, Salvatore Cascio e Salvatore Lo Giudice, e l’ex sindaco di Alcamo e presidente dell’Anci Sicilia Giacomo Scala: «Le sollecitazioni che vengono dalla base, definite in diverse assemblee provinciali, spingono — si legge in un documento — per la chiusura di quelli che tra di noi hanno avuto una esperienza in Sicilia Futura e per la nascita di una casa comune che guarda con entusiasmo ed interesse agli autonomisti».
Scrivono ancora gli ormai ex di Sicilia Futura: «Abbiamo l’ambizione di poter dare un contributo qualificato, per vivere una stagione che non sia di stantia rivendicazione autonomista ma di rilancio della nostra terra». La scommessa degli autonomisti e di un pezzo di classe dirigente dell’ex centrosinistra è quella di creare una sorta di terza
gamba della coalizione di governo.
Da verificare, ovviamente, la posizione che terranno ora i vertici e la rappresentanza parlamentare di Sicilia Futura a Palazzo dei Normanni. Nicola D’Agostino ed Edy Tamajo,
pur essendo stati eletti nella coalizione che sosteneva Micari, hanno tenuto in aula una posizione definita “responsabile”, in appoggio al centrodestra, a partire dal voto per l’elezione del presidente dell’Ars Gianfranco Micciché.
– e.la