Renzi: “Serve il Ponte sullo Stretto” Franceschini ‘apre’, Fi: “Facciamolo”

fonte LiveSicilia.it

Nel libro dell’ex premier anche l’ipotesi di ‘fiscalità di vantaggio’ per l’Isola. Le prime reazioni “Per vincere la sfida della povertà serve più il ponte sullo Stretto che il reddito di emergenza”. È una frase contenuta nel nuovo libro di Matteo Renzi, “La mossa del cavallo”, in uscita il prossimo 4 giugno. Un passaggio che riaccende i riflettori, come avviene periodicamente, sulla grande infrastruttura dello Stretto. Ma non solo: il politico fiorentino ha anche parlato della necessità di introdurre in Sicilia una “fiscalità di vantaggio” E non sono mancate le immediate reazioni degli esponenti politici.

 
“Per vincere la sfida della povertà serve più il ponte sullo Stretto che il reddito di emergenza”. È una frase contenuta nel nuovo libro di Matteo Renzi, “La mossa del cavallo”, in uscita il prossimo 4 giugno. Un passaggio che riaccende i riflettori, come avviene periodicamente, sulla grande infrastruttura dello Stretto. Ma non solo: il politico fiorentino ha anche parlato della necessità di introdurre in Sicilia una “fiscalità di vantaggio” E non sono mancate le immediate reazioni degli esponenti politici.

“Per vincere la sfida della povertà serve più il ponte sullo Stretto che il reddito di emergenza”. È una frase contenuta nel nuovo libro di Matteo Renzi, “La mossa del cavallo”, in uscita il prossimo 4 giugno. Un passaggio che riaccende i riflettori, come avviene periodicamente, sulla grande infrastruttura dello Stretto. Ma non solo: il politico fiorentino ha anche parlato della necessità di introdurre in Sicilia una “fiscalità di vantaggio” E non sono mancate le immediate reazioni degli esponenti politici.

 
A cominciare dai fedelissimi dell’ex premier, come il capogruppo al Senato di Italia Viva, Davide Faraone: “L’alta velocità arriverà a Reggio Calabria: è incredibile e ingiusto che non possa arrivare anche a Palermo. La fiscalità di vantaggio per la Sicilia prima del coronavirus era un’utopia, ora invece è possibile e noi presenteremo un disegno di legge ed un emendamento al dl Rilancio in discussione in Parlamento. In questo momento – ha aggiunto – si stanno rivedendo le norme sugli aiuti di Stato, di concerto con l’UE, dobbiamo intervenire. Niente tasse per un periodo determinato a tutte le imprese che investono in Sicilia e Sardegna e creano lavoro”. Concetto ribadito dal capogruppo alla Camera, Ettore Rosato, che ha parlato del Ponte come di “un’opera che in altri Paesi sarebbe stata già realizzata. Abbiamo la necessità di rendere le imprese del Sud competitive, per questo l’opera va pensata insieme al riammodernamento della rete viaria e ferroviaria. Crescita economica è riformismo, riformismo è coraggio. Ci vuole il coraggio delle scelte politiche”.

Ma come detto, le frasi di Renzi sono state raccolte anche dal parlamento siciliano. È il caso di Roberto Di Mauro, vicepresidente dell’Ars e da anni rappresentante delle forze autonomiste siciliane che concentra l’attenzione soprattutto sul tema della “fiscalità di vantaggio” nell’Isola, un “cavallo di battaglia” degli autonomisti, spiega. Questo strumento, secondo Di Mauro, “se applicato per la ripresa e il rilancio socio-economico dell’Isola,può determinare realmente una serie di agevolazioni e risparmi fiscali alle imprese che investono e delocalizzano le proprie attività produttive in un’area svantaggiata come la nostra regione. Diventa basilare far ripartire una regione oggi altamente piegata dalla crisi ante e post coronavirus. E’ chiaro – ha aggiunto – che, se si agganciano le risorse del Recovery Fund con le ingenti risorse che arriveranno in Italia circa 172 miliardi tra riforme e investimenti,si può veramente parlare di rilancio della Sicilia. La Sicilia inoltre ha a disposizione nella nuova programmazione comunitaria 2021/2027 circa 10 miliardi che entreranno a regime dal prossimo anno”. Di Mauro aggiunge poi che insieme a tutto questo, serivrebbe una riforma fiscale e un “processo di snellimento burocratico e finanziario. Se Renzi e il Governo Nazionale – aggiunge – si intestano questa battaglia con Bruxelles,non possiamo che trovarci dalla sua parte”.

E a proposito di governo, nelle ultime ore è arrivato anche un commento del ministro dei Beni culturali Dario Franceschini che, in una intervista al Corriere della Sera, ha affermato, rispondendo a una domanda sul Ponte, che i treni ad alta velocità dovranno pur superare lo Stretto per arrivare in Sicilia. Una dichiarazione che è stata ben accolta anche da esponenti di Forza Italia: “Le parole del ministro Franceschini – ha detto la deputata nazionale Matilde Siracusano – sono importanti e non vanno assolutamente sottovalutate. Certo, noi di Forza Italia non possiamo dimenticare il fuoco di fila contro il Presidente Berlusconi e contro i nostri governi negli anni in cui avevamo non solo proposto la realizzazione del Ponte, ma avviato tutte le procedure necessarie affinché divenisse realtà nel più breve tempo possibile. Adesso, per la verità aveva pronunciato analoghe riflessioni nel 2017, Dario Franceschini cambia idea e apre alla costruzione del Ponte sullo Stretto di Messina. Bene, benvenuto dalla parte giusta”.